Muovere i primi passi in astrofotografia può sembrare difficile e impegnativo per chi si affaccia per la prima volta a questa disciplina ma esiste una tecnica di fotografia notturna realizzabile senza bisogno di particolari attrezzature: si tratta della classica foto della scia delle stelle, e la si ottiene esponendo con obiettivi dall’ultra wide 8mm fino al 50m
Mi riferisco a foto come quella utilizzata da copertina di questo post eseguita con la classica rotazione sulla stella polare eppure come questa che vi propongo di seguito, realizzata con un obiettivo meno largo campo, per la precisione un 50mm, con l’intento di riprendere anche soggetti “terrestri”,cioè la vallata, il telescopio che sta fotografando, etc.
Come per tutte le procedure adottate per la fotografia notturna, anche lo startrail richiede pre-condizioni che influenzano il lavoro fotografico in modo decisivo al punto tale da renderlo perfino vano. A tale proposito voglio mostrarti una check-list che dovrai prendere in considerazione tutte le volte che deciderai di fotografare le stelle per realizzare il tuo capolavoro di startrail.
LA SCELTA DELLA LOCATION:
Scegli con cura il luogo da dove eseguirai le riprese fotografiche, esamina correttamente la sua posizione geografica rispetto alla tua abitazione in modo da calcolare orari di spostamento ed eventuali circostanze di ritardo. Ti consiglio di leggere questo articolo per farti un’idea su come puoi organizzare un’escursione fotografica. Un sopralluogo eseguito almeno un paio di volte prima dello scatto è sempre una buona idea, sia per memorizzare in modo definitivo il percorso sia per prendere in considerazione percorsi alternativi migliori in caso d’impedimento o d’imprevisti nel tragitto.
INDIVIDUARE I GIORNI OTTIMALI:
Tempo libero a parte che non è una cosa da sottovalutare di questi tempi, bisogna ragionare in base al Meteo e al Calendario Lunare, tramite internet /tv / giornali controllare le condizioni meteo nella location di modo da scegliere la serata / nottata con previsioni di sereno, ovviamente la presenza di nubi non aiuta la buon riuscita di uno star-trail , è necessario veder le stelle!
La Luna è in parte nemica quando vuoi fotografare le stelle soprattutto quando il calendario lunare ti dice che ci sarà “Luna piena”. La luce prodotta dalla Luna ostacola questo tipo di lavoro fotografico. Il cielo dovrebbe essere completamente buio per ottenere un eccellente startrail. Scegli se ti è possibile eseguire le riprese nei giorni in cui vi è luna nuova.
Trova in rete i calendari lunari, spesso forniscono ottime indicazioni a riguardo, oltre alla posizione e al tipo di Luna in atto in un determinato giorno; Questo è un buon sito che visualizza la fase odierna ed il calendario del mese:
ULTIMI ACCORGIMENTI IN FATTO DI SICUREZZA:
La notte è sempre teatro di eventi imprevisti o imprevedibili, soprattutto se ci si muove da soli e in zone che non si conoscono. Non dimenticare di avere al seguito un telefonino (la cui ricezione sia stata verificata durante i sopralluoghi effettuati in precedenza sul posto scelto), e se vuoi proprio stare al sicuro prediligi la compagnia di un amico e un comodo riparo per la notte : molti colleghi fotografi non disdegnano l’uso di tende canadesi o a rapido montaggio nei casi in cui ipotizzano di passare tutta la notte fuori (non volendo riposare in automobile), noi alla lunga abbiamo acquistato un vecchio camper divenuto compagno accogliente,caldo e a parer mio più sicuro di molte sessioni astrofotografiche.
L’ATTREZZATURA NECESSARIA:
Come già descritto nella guida per effettuare la vostra prima Astrofotografia a largo campo quando parlavamo di attrezzatura:
Guida: Che attrezzatura occorre per fare astrofotografia a largo campo con fotocamera DSLR e come usarla!
Il consiglio è di acquistare a parità di prezzo-prestazioni (se non lo si possiede già ) un corpo Canon DSLR perchè presenta le caratteriche che ti occorrono, senza incorrere in spese eccessive dall’acquisto di altri marchi di indubbia più di bella fattura ma indubbiamente più care quasi da avvicinarsi al costo di un telescopio completo; soprattutto se si intende “solo” effettuare startrails, bisogna sempre chiarirsi le idee prima di trovarsi ad affrontare sostansiose spese che al di là del mero lussurioso collezionismo non ha senso affrontare ; per lo stesso ragionamento per quanto riguarda l’uso delle focali il mio consiglio è di iniziare a dedicarsi all’astrofotografia partendo da corte focali per passare a lunghe focali solo secondariamente dato che queste ben più impegnative ed l’ attrezzatura costosissima.
Ricordo che seppur sia preferibile avere una fotocamera che disponga della modalità bulb in caso di acquisto, come di un obiettivo/lente quanto più possibile grandangolo e luminoso, essa non è essenziale per una prima esperienza in foto notturna.
La modalità di scatto BULB, permette di aprire l’otturatore alla pressione del pulsante di scatto e tenerlo aperto fino a una seconda pressione del pulsante. Se non c’è questa modalità, la fotocamera deve permettere almeno esposizioni lunghe fino a 30 secondi.
Sicuramente indispensabile è un treppiede o qualche altro mezzo per tenere la fotocamera ferma, anzi immobile. Serve inoltre che il treppiede, o chi per lui, sia ben stabile.
Visto che si scatta foto all’aperto e che la durata complessiva dell’esposizione è estremamente lunga, il treppiede deve rimanere immobile anche se soffia il vento.
Uno strumento estremamente utile, ma non indispensabile, è un Timer / intervallometro remoto a filo a wireless: i modelli più indicati sono quelli che forniscono anche un intervallometro o almeno la possibilità di bloccare il pulsante di scatto. Come già spiegato in altri post, su alcune fotocamere Canon è possibile ovviare alla cosa utilizzando il firmware hack Magic-Lantern.
Potrebbe anche fare comodo una torcia elettrica, sia perché devi scattare nel buio più profondo, sia per una specifica applicazione creativa, che vedremo più avanti.
IMPOSTAZIONI DI SCATTO DELLA FOTOCAMERA:
Per quanto riguarda l’esposizione, occore impostare gli ISO al minimo e usa un’apertura ampia. Potrebbe risultarti istintivo, se hai già praticato la fotografia di paesaggio, pensare di dover usare un’apertura stretta, quindi con un valore alto (ad esempio f/22).
Per fotografare le scie delle stelle, invece, è necessario usare un’apertura ampia perché essa permette di catturare una maggiore quantità di luce.
Siccome le stelle sono dei punti molto piccoli nel cielo, aperture troppo strette non danno il tempo alla fotocamera di catturare abbastanza luce e portano, quindi, a ottenere foto in cui le stelle sono molto deboli o addirittura invisibili.
Comunque, la profondità di campo non ne risentirà in nessun caso, infatti :
- se usi una lunghezza focale corta, anche con apertura molto ampia la profondità di campo risulta elevata,
- in ogni caso, le stelle sono così lontane da appartenere approssimativamente tutte allo stesso piano focale e quindi risultano tutte a fuoco anche con apertura ampia.
Del tempo di esposizione parliamo tra un po’, visto la sua importanza cruciale in questo ambito.
Mettere a fuoco, all’aperto e di notte è molto difficile, ma per assurdo è più facile con un 50mm piuttosto che un 10mm, o meglio con un wide, perchè nell’ampio campo anche la più luminosa delle stelle potrebbe non vedersi.
Un accorgimento è quello di impostare preventivamente una messa a fuoco verso infinito sull’obiettivo, puntare la stella luminosa e poi con il liveview, una volta inquadrata, ingrandire 10x e velocemente trovare la messa a fuoco in maniera precisa. Poi non toccare la ghiera dell’obiettivo fino al termine della sessione fotografica.
Per quanto riguarda il bilanciamento del bianco, se scatti in RAW puoi anche non preoccupartene lo correggerà in post-produzione. Se scatti in JPEG o vuoi risparmiare qualche passaggio di post-produzione, non usare il bilanciamento del bianco automatico.
Scegli una delle funzioni predefinite della fotocamera ed esegui uno scatto di prova per verificare se ti piace.
Non è possibile usare il bilanciamento del bianco personalizzato visto che la luce prodotta dalle stelle non è sufficiente.
Infine, molte fotocamere hanno una funzione di riduzione del rumore incorporata. Attivarla o meno non è una decisione ovvia.
Infatti, in alcuni casi, gli algoritmi per la riduzione del rumore incorporati non fanno un buon lavoro. Inoltre, in generale la procedura di elaborazione è molto lunga, tanto da eguagliare quasi la durata dell’esposizione.
Il trucco sta nello spezzare un’esposizione lunghissima in tante esposizioni più brevi . Ti ritroverai quindi con diverse foto da combinare attraverso gli appositi software, come tratteremo più avanti in questo post.
Rimane, comunque, da decidere quale tempo di esposizione usare e quanto far durare le varie esposizioni che comporranno la foto finale.
Per il tempo di esposizione totale non c’è un vero limite massimo anche se trattando di star-trails, ha senso parlare di un’intera nottata massimo, ma c’è sicuramente un limite minimo.
Essendo uno scatto “anomalo” è un po’ difficile usare una delle modalità semiautomatiche(Priorità diaframma o tempo). Se la tua fotocamera non ti permette questa modalità di scatto prova ad usare la modalità “scena notturna” o “fuochi d’artificio”(soprattutto i “fuochi d’artificio”, sono molto simili al fotografare delle stelle cadenti).
Il mio consiglio per lo star trails è di impostare M di Manual ed impostare da 30 secondi di esposizione, con l’intervallometro impostato a scattare ogni 5/10 secondi di e per più tempo si lascerà scattare, più scatti otterremo e più lunghe verranno le nostre strisce di stelle.
Per questo tipo di scatti è meglio alzare gli ISO, facendo però attenzione al rumore che potrebbe sorgere se esageri.
In linea di massima tieni a mente una regola che può aiutarti a capire qual’è il limite massimo di ISO oltre al quale non ti consiglio di andare. Fai in questo modo:
- La tua fotocamera arriva a 3200 ISO al massimo? Allora non andare oltre gli 800 – 1600 ISO.
- La tua fotocamera arriva a 1600 ISO al massimo? Allora non andare oltre gli 400 – 800 ISO.
In pratica non devi andare oltre la metà della sua capacità massima di sensibilità possibile.
COMPOSIZIONE:
Nel comporre la foto devi decidere innanzitutto se vuoi che le scie delle stelle formino un disegno circolare nel cielo oppure linee oblique (dai un’occhiata agli esempi di foto in questo articolo per farti un’idea).
Nel primo caso, come dall’immagine in evidenza di questo Post, devi individuare la stella polare, quindi il Nord, e puntare dritto verso di essa. Il movimento circolare della Terra farà il resto.
Come trovare la stella polare? Basta conoscere almeno la costellazione dell’Orsa Maggiore, la stella polare fa parte dell’Orsa Minore, e quindi visualizzando il grande carro, dalle due stelle del carro lontane dal timone va prolungata idealmente una linea, dopo tre lunghezze, calcolate sulla distanza di queste due stelle nell’orsa maggiore, vedremo spuntare la Stella polare, la piu’ luminosa in quell’area e che rappresenta l’estrema stella del piccolo timone nell’orsa minore.
Quest’immagine può esservi d’aiuto:
Nel secondo caso, volendo riprendere la vallata e la via lattea ma anche il telescopio dedito a catturare su fotocamera, è stato puntato volutamente verso Sud, e l’intento era di sfruttare gli stessi scatti anche per montare un video in time-lapse (si, potete fare anche quello).
Veniamo appunto all’elemento centrale della composizione, ovvero: cosa vuoi includere nella foto oltre al cielo?
La maggior parte di fotografie con star-trails, vengono effettuate includendo anche qualche elemento “terrestre”, opportunamente scelto. Talvolta può trattarsi di una montagna, di un edificio, di un albero o anche di una persona.
Per dare più risalto all’elemento terrestre è anche possibile, prima o al termine dello star trail, far risaltare il paesaggio o l’elemento terrestre, includendo uno scatto a diaframma più chiuso e/o a tempo molto maggiore di esposizione , nell’ordine di 2/5 minuti in posa B (BULB) oppure illuminando tramite una torcia a luce diffusa l’elemento “terrestre”, ma non è indispensabile 🙂 è una finezza e va valutata a seconda della composizione e del soggetto “terrestre” in essa.
POST- PRODUZIONE / ELABORAZONE:
L’ultimo passaggio, trattandosi comunque di scatti multipli e volendo ottenere un unica immagine che li contiene, è necessario l’uso dell computer. La procedura da seguire in inglese è detta stacking, che potremmo tradurre con “impilamento”. Si tratta di prendere tutti gli scatti realizzati, posizionarli uno sopra l’altro e fonderli. Fondendo opportunamente il movimento delle stelle, in origine spezzettato nelle singole immagini, si comporrà senza interruzioni. Questa procedura può essere fatta anche a mano, tramite software come Photoshop, importando ciascuna foto in un livello e fondendole con l’opportuno metodo di fusione ma questo però è il metodo più lento e laborioso, oltrechè oneroso, trattandosi di un software a pagamento.
Percui la soluzione che vi consigliamo è di utilizzare uno dei vari software freeware fortunatamente disponibili, ma quello che vi consiglio di usare, perchè l’abbiamo utilizzato con profitto ed è “intuitivo” è “StarTrails”
Veniamo ai passaggi da eseguire, previa la calibrazione dei singoli scatti ed il salvataggio numerati consecutivamente, vi rimando al nostro Post sulla Calibrazione del colore per le immagini a lunga esposizione notturne:
I colori della Via Lattea, tra realtà ed interpretazione
Ora dobbiamo aggiungere i files Immagini dal menù File e procedendo con Open Images come vedete in figura, selezionarli tutti e procedere cliccando su Apri.
Caricati i files otterremo che tutti gli scatti di lato sono presenti a lato della nostra immagine
Caricati i files otterremo che tutti gli scatti di lato sono presenti a lato della nostra immagine.
Come mostrato in figura dal menù Build è possibile procedere alla composizione del nostro Star-Trail.
Partiamo da Average foreground che permette tramite l’unione di più fotogrammi di ottenere uno scatto di fondo dei soggetti “terrestri” con meno rumore e più luminosità.
La scelta di quanti fotogrammi unire in un unico Masterframe, dipende dall’immagine, da un minimo di 2, in questo caso non vi sono soggetti terresti in primo piano che molti scatti potrebbero far risaltare per cui scegliamo un valore di 8 unicamente per mitigare il rumore presente negli scatti raw.
Passando ora all’opzione del menù Build denominata Startrails genereremo l’immagine con la striscia delle stelle, il software ci propone Due modalità di merge, Lighten e Screenblend, che si differenzia dalla precedente perchè cerca di unire i piccoli spezzone che si creano tra uno scatto e l’altro quando inizialmente abbiamo ripreso gli scatti.
Scegliendo la prima opzione, che è anche la più veloce in fatto a tempo di elaborazione software, ha anche la possibilità di generare lo star-trails con un effetto creativo che fa assomigliare la rotazione a tante comete,e che vi mostriamo per completezza.
mentre la modalità classica, senza falling star con il checkbox con la spunta, si presenta cosi, per confronto in questa versione con gli ultimi ritocchi cosmetici applicati:
Siamo giunti al termine di questa guida , sperando di avere fatto cosa gradita ed avervi ispirato a produrre il vostro primo Startrail, e vi rimando agli altri Post del nostro Blog.
Ciao e buon lavoro!