Avrete notato probabilmente che in rete si trovano tante fotografie della Via lattea, spesso differenti tra loro e delle tante fantasiose versioni cromatiche, qual’è quella corretta?
Per cercare di fare un poco di chiarezza, bisogna dire che indipendentemente dall’usare una macchina fotografica comune oppure modificata per astronomia (più sensibile all’infrarosso) la Via lattea non cambia colore ed una buona elaborazione, con differenti obiettivi, produrrà sempre le stesse tonalità cromatiche, così come per gli oggetti del profondo cielo, a qualsiasi focale voi scattiate, i colori corretti sono circa gli stessi e su tutto il campo ripreso si noteranno stelle, di varie dimensioni e colorazione, qualcuna gialla e qualcuna blù.
Può esserci la componente dei gradienti generati in foto da fonti di luce vicina, l’inquinamento luminoso, che gioca brutti scherzi all’inesperto fotografo ed è probabilmente una delle cause fuorvianti per cui vediamo sulle immagini su internet tante tonalità differenti della via lattea .
Un’altra causa è sicuramente il bilanciamento colore della fotocamera, che se ignorato quando si scatta, non può essere ignorato anche in fase di elaborazione degli scatti, oltre ovviamente alla componente creativa che c’è in ognuno di noi 🙂
Per fare un’esempio pratico di Bilanciamento del colore, con un qualsiasi software di grafica vi è la possibilità di vedere l’attuale istogramma della foto e modificarlo, anche su un programma generico come Adobe Lightroom! La prima immagine proposta è “sbilanciata” come potrebbe essere lo scatto grezzo, si noti l’istogramma in alto a destra, anch’esso con i colori in RGB non allineati, con una prevalenza di Rosso/Giallo
Ora agendo su Temp (temperatura del colore) e Tint (tinta) si puo’ calibrare l’immagine ed ottenere una buona calibrazione come nella seconda immagine, l’istogramma ora ha i tre canali RGB più allineati
La fotografia è stata scattata intorno alle 4 di notte, i colori pressocchè combaciano, dal verdognolo del prato in basso, alla luce ad incadescenza del camper arancione al led rosso del telescopio, ed ingrandendo possiamo distinguere finalmente le stelle , gialle e blù.
Poi bisogna subito chiarire che una cosa è scattare 1 singolo scatto notturno alla via lattea di 20 secondi, la cui qualità e resa cromatica è dovuta principalemente ad una buona calibrazione dei colori e soprattutto non può subire un processo di elaborazione pesante, perchè ha troppo poco segnale e verrebbe fuorì più “rumore” che segnale stesso, un’altra cosa è elaborare una seguenza di scatti e successivamente caricati sul computer letteralmente “impilarli” ovvero fare lo stacking, per ottenere un unica immagine contenente tutto le singole immagini scattate e relativi minuti di esposizione e quindi segnale.
Un trucco è sicuramente un buon cielo scuro ove si staglia la via lattea, perchè più inquinamento luminoso è presente nel sito scelto per la vostra fotografia più vi si presenteranno negli scatti gradienti indesiderati e diventa proibitivo scattare sulla zona dell’orizzonte da dove si stagliano le fonti luminose.
Infine alcuni esempi di astrofotografie a largo campo della Via lattea :
con una DSLR non modificata, vengono a mancare alcune tonalità che corrispondono alla banda tagliata dell’infrarosso, i colori sono piu’ blandi, ma è comunque possibile “bilanciare l’immagine in RGB” perchè i colori mantengono circa le stesse dominanti cromatiche.
mentre con una DSLR modificata per astronomia si ha una varieta’ di colori e di intensita’ maggiori, e comunque che la foto sia fatta con un obiettivo da focale 100mm oppure 24mm, o ultrawide 10mm, i colori saranno sempre gli stessi, purchè della stessa zona inquadrata, provare per credere:
Colori più accesi o meno accesi, l’importante è sicuramente evitare di aumentare la saturazione tale da accecare alcune zone, nelle quali i dettagli vengono meno, per effetto simile al sovraesporre, bruciare alcune parti della fotografia, ed è altresì giusto che limitare la saturazione, fintanto che non risulti penalizzata l’immagine di modo da non intensificare anche il rumore che con la saturazione si accentua come per il dettaglio. Ci vuole al contempo buon gusto e buon senso, saper spingere l’immagine fintanto che non risulti sgradevole e dal punto della pura beltà e imprecisa, improbabile, surreale, anche dal punto di vista etico e scientifico.
Ultima informazione e fotografia, abbiamo fin’ora proposto scatti della zona della via lattea a SUD, sopra l’orizzonte (per noi che viviamo nell’emisfero nord) che tipicamente ha un colore giallo, mentre se nello stesso periodo si scatta sopra la propria testa (allo zenit) avremo altre costellazioni ed altre porzioni di via lattea, il cui colore predominante è il rosso per la presenza delle tante nebulose ad emissione in zona.
Per ora è tutto , vi rimando al nostro primo set di Video Tutorials su come elaborare il vostro primo scatto!
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